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  L'Aquilone

Il giornalino scolastico del I° Istituto comprensivo statale di Buccheri

 

Fuma, fuma… non sai che t’aspetta

 

Riflessioni su un cilindro di carta

Quella tra i giovani e il fumo sembra essere un’accoppiata vincente. Si comincia, in genere, con qualche “tiro” innocente per sentirsi più grandi, interessanti e “intellettuali (lo pensano in molti), e si finisce col diventare schiavi di una gestualità piacevole, rassicurante, ma estremamente rischiosa. E il rischio è decisamente maggiore se si comincia a fumare molto presto.
È stato calcolato che chi inizia a fumare a 15 anni addirittura quadruplica il rischio di sviluppare un tumore al polmone rispetto a chi inizia a 25 anni e che sono circa 85.000 in Italia i morti a causa del fumo! Per non parlare delle migliaia di sostanze tossiche prodotte dalla semplice combustione della sigaretta: si va dal monossido di carbonio all’arsenico. Un autentico mix esplosivo fatto di gas di scarico e veleno. Se a questo aggiungiamo che il fumo invecchia la pelle, rovina i denti, riduce il trasporto di ossigeno agli organi, diminuisce la capacità polmonare e la forza muscolare, può provocare infiammazioni agli occhi, durante la gravidanza può provocare aborto e danni al bambino… il quadro diventa allarmante. Ma, allora, perché diavolo si fuma?
 

 Se lo si fa per darsi arie da intellettuali, si capisce subito che ci vorrebbe ben altro che una sigaretta. Il cervello, quello sì, ma evidentemente chi fuma dimostra di non averne abbastanza. Se lo si fa per rimorchiare, la cosa è ancora più squallida. Possibile che un pezzetto di carta arrotolato attorno a una porcheria sia in grado di farti ottenere tutto quello che desideri? Non credo proprio. Per di più stare accanto e baciare un fumatore non è proprio il massimo… Se, invece, lo si fa per semplice curiosità allora si corre il rischio di restare fregati.

La curiosità è la molla più stupida, ma anche la più diffusa, che ti fa iniziare con grande facilità un’esperienza che sarà difficile troncare. Parliamoci francamente. Molti di noi hanno già provato e hanno presto deciso di smettere. Ma altri ragazzi della nostra età continuano a farlo senza rendersi conto dei danni che procurano a sé stessi e a chi sta loro accanto. E, tra l’altro, non si lasciano minimamente impressionare né dalle scritte minacciose che compaiono sui pacchetti di sigarette, né tanto meno dai costi. E sì, perché fumare costa e costa pure parecchio. Ma se per fumare servono tanti soldi e per morire no, perché pagare per farlo?

 

Martina Ciurcina

Classe 3^ Media

 

 

 

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