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La Goliardia, la Gogna e la
Lussuria |
SCIARIVARI' |
Sciarivarì nasce
dall’incontro di
differenti musicisti già
attivi da diversi anni
nell’ambito della musica
medievale . Il gruppo
riunisce nelle sue
esibizioni tutti gli
elementi di uno spettacolo
giullaresco, proponendo
una performance ricca di
musica, teatro e
giocoleria e avvalendosi
dell’uso di costumi,
maschere, trampoli e
fuoco. |
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La dimensione teatrale,
sia negli spettacoli di
strada sia nelle
esibizioni sul palco, crea
un diretto coinvolgimento
del pubblico trasmettendo
in modo vivo il fascino
della |
musica e della poesia
medievale uniti allo
spirito giocoso e ironico
caratteristico dell’arte
dei giullari. Vengono
utilizzate “macchine”
spettacolari come il
Cammello e un terribile
Drago sputafuoco che
affronta un agguerrito San
Giorgio a cavallo. |
All’uso di strumenti
musicali ricostruiti
dall’originale iconografia
dell’epoca , si accosta
quello di strumenti
primitivi come i corni e
le conchiglie |
|
“Ser Pannocchia e la maga
Ciuchina” scritto, diretto
e interpretato da Giuseppe
Ghelfi e Marzia Longo è
uno spettacolo mutevole e
mutante, comico e
drammatico allo stesso
tempo,
dove la risata sgorga
liberatrice e si fonde
alla riflessione ironica
su quanto ci sta intorno
in un tourbillon di parole
infuocate, magie, cose
animate, luci, voci, salti-in-banco
e musica, animata dal duo
diretto sapientemente dal
maestro |
|
Salvo Randazzo e dalla
voce narrante di
Alessandra Barbagallo.
Una miscela esplosiva di
teatro, danza, musica e
giocoleria…in gran stile
medievale!. |
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L’idea di fondo di questa
scuola è di aiutare i
giovani interessati a
questa antica arte,
proponendone una moderna
interpretazione, che
utilizza le nuove
influenze derivanti dalla
Danza contemporanea e dal
Teatro. Le tecniche
acrobatiche e circensi
rimangono innegabilmente
il fondamento di questo
percorso, nonché lo
strumento espressivo e
“narrativo” degli
spettacoli di circo
contemporaneo: sono
arricchite dall’armonia
dei gesti, dalla fusione
tra movimento corporeo e
musica e dalle tecniche
teatrali che si
rielaborano e si uniscono
al bagaglio del Teatro di
Strada. L’obiettivo del
direttore pedagogico
Matteo Lo Prete (tecnico
nazionale F.G.I. con
esperienza pluriennale nel
ambito della ginnastica
artistica internazionale)
è far nascere artisti
completi, che mirino non
più solamente a stupire il
pubblico con virtuosismi
tecnico-acrobatici fine a
se stessi, ma ad
emozionare con spettacoli
dove musiche, coreografie,
costumi, strutture di
scena trasformano la
tradizionale “attrazione”
circense in una vera e
propria “rappresentazione”
artistica.
In questa direzione sono
stati fatti già molti
passi:l’unione tra ex
allievi ed ex atleti,
insieme ai professionisti
che ogni anno si
aggiungono e utilizzano i
nostri spazi per le loro
creazioni, costituisce
oggi un gruppo affiatato
che realizza, sotto la
guida esperta del nostro
direttore artistico
Roberto Magro, spettacoli
di circo contemporaneo …
|
“Il circo attuale entra
nello spazio del racconto,
a volte senza farsi vedere
a volte sorprendendoci a
guardare in alto, o ancora
a contare gli oggetti, a
seguirne le forme in
movimento per lasciarci
poi una gran voglia di
giocare.
Il circo e’ tornato
giovane, ha ritrovato
tante storie da raccontare
ed inventare giocando con
la verticalità nelle sue
forme con gli oggetti ed i
corpi in movimento.
L’acrobazia e la danza
sono lì a mescolarsi e
rincorrersi, in aria
quanto al suolo, sempre
pronte ad entrare nella
quotidianità dei
personaggi. Non più
l’artista di circo ma
l’attore di circo fa un
salto mortale e ci invita
ad entrare nel suo mondo
un po’ astratto e surreale
fatto di corpi sospesi,
equilibrismo, giocoleria e
di tutta la magia che il
nuovo circo sprigiona |
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MAIORES
BALLISTRALII ASISII |
|
L’associazione è nata nel
1980. Oltre alla ricerca,
il recupero, lo studio
della balestra e dei
mestieri medioevali, vedi
il carro per fare le
corde, la farmacia, il
conio moneta, il torchio
per stampe, la ns.
Associazione si occupa
della divulgazione di
quanto detto attraverso
seminari, convegni,
spettacoli.
Sono gli spettacoli che
abbiamo portato in Italia,
Europa e Stati Uniti che
hanno reso famoso il ns.
gruppo. Vedete, noi
portiamo appresso un nome
troppo inportante,
Assisi,che spesso ci apre
non solo le porte ma anche
i portoni. |
Però se non vendi qualcosa
di importante, piano
piano, scadi di interesse.
E noi, ringraziando Iddio,
spesso compiamo dei tours
di forza portando lo
spettacolo con
continuazione e per tutta
l’estate.
Lasciateci fare 2 ore di
spettacolo con
balestrieri, tamburini,
sbandieratori, danza e
giochi di fuoco e danza
delle spade infuocate,
trampolieri, ecc…
La scuola assisana al
servizio del medioevo e
delle cose in cui crediamo
e che amiamo.” Uomini
rozzi avezzi alla lotta,
alle donne e al vino, con
sulle spalle la loro
fedele arma…la balestra,
strumento di morte…oggi
non più”. Alberto Passeri |
|
Si è diplomato in
pianoforte nel 1984 sotto
la guida del M° Michele
Fedrigotti. Dal 1987 è
docente di pianoforte e
dal 2001 di fisarmonica
presso la Civica Scuola di
Musica di Cinisello
Balsamo (MI), dal 1999 al
2006 è stato docente di
pianoforte presso la
Civica Scuola di Musica
per orchestra di fiati
"Nuova Armonia Musicale"
di Gorla Maggiore (VA).Ha
svolto attività
concertistica come
solista, in duo e in
formazioni cameristiche.
Nel 1990 ha cominciato a
interessarsi a strumenti
antichi e tradizionali
quali la ghironda, la
cornamusa, l'organetto
diatonico e la fisarmonica
cromatica, approfondendone
la conoscenza e
acquisendone la padronanza
tecnica frequentando
stages e seminari in
Italia e in Francia.
L’uso sia colto che
popolare di questi
strumenti gli ha permesso
di suonare in svariati
gruppi: Theatrum
Instrumentorum (musica
medioevale e
rinascimentale), Ensemble
1492 (musiche e danze del
XVI sec.), La Chambre du
Roy René (musica popolare
del ‘400), Ensemble à roue,
Ensemble La Magnifica
Comunità (musica barocca),
Picotage (musica
tradizionale francese),
Projet musette (musica
popolare francese degli
anni '30-'40) e Takis
Kunelis Ensemble (musica
tradizionale greca). Con
queste formazioni ha al
suo attivo numerosi
concerti in Italia e
all’estero, nonché
incisioni discografiche (ARTS
MUSIC,ADP-PARIS,ETHNOSUONI)
e, in qualità di solista,
collaborazioni teatrali,
televisive e
cinematografiche.
|
|
Il gruppo si forma a
Bologna nel 1990 intorno
ad un progetto di ricerca
sulla musica siciliana,
basato soprattutto sul
confronto tra repertori
del medioevo colto e la
tradizione orale tutt'oggi
in vita, includendo anche
repertori di musica araba
e mediorientale. |
I componenti del gruppo
vantano una notevole
esperienza sia riguardo
alla pratica musicale che
alla ricerca musicologica
e alla didattica;
provengono tutti da
importanti formazioni di
musica antica ed etnica,
con le quali hanno
effettuato numerosi
concerti in Italia e
all'estero, partecipando
anche a diverse incisioni
discografiche,
radiofoniche e televisive.
Dal 1992 Al Qantarah ha
intrapreso regolare
attività concertistica in
Italia e all'estero
(Germania, Austria,
Francia, Croazia, Lituania,
Lettonia, Estonia,
Marocco, Stati Uniti,
Australia), comprese
diverse lezioni-concerto
per le scuole e
registrazioni
discografiche e
radiofoniche.
Nel settembre 1999 il
gruppo è stato invitato
per concerti e conferenze
presso il prestigioso
Wellesley College
(Massachusetts - U.S.A.) e
nell’aprile 2003 ha
partecipato al festival
Ten Days on the Island
(Tasmania – Australia).
Nel luglio 2003 ha
debuttato lo spettacolo
Lapilli, in collaborazione
con l’attore Leo Gullotta
(spettacoli a Roma,
Ercolano, Terni, Nora di
Pula, Cento).
Nell’agosto 2004 si è
esibito al 5° Festival
International de Volubilis
(Marocco). Nello stesso
anno ha effettuato una
tournée nei Paesi Baltici
(Lituania, Estonia,
Lettonia) ed ha
partecipato al Dvigrad
Festival in Croazia.
Nel 1999 la casa
discografica Fonè ha
pubblicato il CD
Abballati, abballati! -
Canti e suoni della
Sicilia medievale (nel
mese di aprile dello
stesso anno il disco è
stato allegato al n° 36
della rivista di musica
antica Orfeo).
Nel 2006 è la casa
discografica Promomusic ha
pubblicato il CD Troparium
de Catania – Feste e Canti
della Sicilia Normanna |
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Alceste De Done:
percussione (italia)
Ha frequentato la scuola
romana di TIMBA, dove si è
diplomato in percussioni
africane con il maestro
|
BADU NDIAYE
Abile percussionista nelle
diversità etniche musicali
Ha suonato con diversi
musicisti professionisti
tra cui:
La pianista di nome
PATRIZIA SCASCITELLI
residente a New York
MARVIN BUGALOO SMITH
batterista residente a New
York KARL POTTER
percussionista residente a
Roma LARRY DIUWIDDIE
residente a New York
esperienza in Umbria Jazz
.
Esperienza SOUL con il
gruppo SCENT OF SOUL
Settembre 2006
manifestazione multi
etnica in via dei Fori
Imperiali in Roma con il
gruppo
interetnico Ramzi Harrabi
Ensemble |
Younes El Marakchi
voce liuto(marocco)
L’artista strumentista
Younes ha collaborato con
molto successo con gruppi:
Nurr eddin, e l’orchestra
Andalusa di Tangeri di
jamal Oussini, ha inoltre
collaborato con Susy
Blady, al programma
condominio Mediterraneo, e
con Rosario Scotti ha
partecipato al videoclip
Jerusalem. |
|
Ramzi Harrabi (
Tunisia)una sorgente
inesauribile di
espressioni artistiche che
spazia dalla stesura di
profondi testi poetici
alla creazione di
interessantissimi dipinti
alla composizione di
musiche esotiche dai ritmi
nuovi, creando così uno
spazio per se stesso nel
mondo artistico siciliano
conquistando la simpatia e
i favori del pubblico
locale. L'artista arabo,
si è esibito in numerose
apparizioni a livello
regionale, come il
Festival Sonica (PA) con
la band catenese
IPERCUSSONICI, MedFest
(Buccheri), Festival del |
|
Mediterraneo (Pozzallo)
ed il Compa di Bologna
(rappresentando la
Provincia di Siracusa)
Caltagirone (Museo civico)
ha inoltre suonato a Roma
per il premio nazionale
per i diritti umani
organizzato del “freelance
international”
A lui è stato affidato
l'incarico di ricevere la
nave della pace a Siracusa
con la partecipazione
dell'Istituto
Internazionale del Teatro.
Dal giorno in cui è
iniziata la guerra in Iraq
I'artista tunisino ha
intensificato il suo
impegno per diffondere la
cultura
dell ‘incontro…infatti
egli è molto impegnato nel
sociale.
Ramzi ha organizzato
incontri con artisti di
altre culture ed altre
nazione, favorendo la
cultura del dialogo e
tutto questo è sfociato
nei due musical scritti e
diretto da lui ''L'Arabia
confusa " e" Identità di
Siracusa". Sempre nella
promozione della pace,
Ramzi ha collaborato al
concerto “Voglia di Pace”
insieme al soprano Katia
Ricciarelli, al Teatro
Odeon di Lentini (Sr),
dove eseguito 2 duetti
insieme al soprano oltre
al suo repertorio. |
Nel 1963 si diploma
all'Accademia Nazionale
d'Arte Drammatica "Silvio
D'Amico" di Roma.
Nel 1964 viene scritturato
dalla Compagnia dei
Giovani diretta da Giorgio
De Lullo e Romolo Valli e
debutta nei "Sei
personaggi in cerca
d'autore" di Pirandello, |
|
interpretando
il ruolo del Figlio.
Seguono "Tre sorelle" di
Anton Cechov, "Il
confidente" di Diego
Fabbri, "I due
gentiluomini di Verona" di
Shakespeare.Nel 1966 è al
Teatro Stabile di Roma
diretto da Vito Pandolfi
dove, tra gli altri
spettacoli, affronta il
ruolo di coprotagonista
nel celebre "Napoli notte
e giorno" di Raffaele
Viviani per la regia di
Giuseppe Patroni Griffi.
Luchino Visconti, che dal
suo primo debutto lo segue
con molto interesse e
stima, lo vorrebbe
nell'"Egmont" di Goethe ma
nonostante le migliori
intenzioni, è un
appuntamento che non si
verificherà.
Dal 1968 al 1971 è al
Teatro Stabile di Torino.
Tra gli spettacoli di
varia estrazione, tipici
di quel momento storico,
l'allestimento più
importante rimane un
"classico" cioè "Bruto II"
di Vittorio Alfieri di cui
è protagonista.
1974-1984: Piccolo Teatro
di Milano con Giorgio
Strehler. "Barbablù" di
Dursi, "Il giardino dei
ciliegi" di Cechov, "Le
case del vedovo" di
G.B.Shaw, "Il precettore"
di Lenz-Brecht, "La
tempesta" di Shakespeare -
sono tra le principali
produzioni di quel periodo
che lo vedono prim'attore.
Da allora, altri Teatri ed
altre Compagnie si
affacciano sul suo
percorso, con alterne
vicende fino al 1991, anno
in cui avviene l'incontro
con il Teatro Stabile di
Catania. Benché nel 1975
ne avesse fatto parte con
"Il Consiglio d'Egitto" di
Leonardo Sciascia, questa
volta la collaborazione ha
una durata maggiore: "La
lunga vita di Marianna
Ucrìa" di Dacia Maraini,
"La nuova colonia" di
Pirandello, "Casa La
Gloria" di Antonio Di
Grado, "Questa sera si
recita a soggetto" di
Pirandello,
"Gl'innamorati" di
Goldoni, "Ai vecchi e ai
giovani" - un assolo su
parole di Pirandello (sue
sono la tessitura
dramamturgica e la regìa),
"Servo di scena" di Ronald
Harwood di cui è
protagonista con Turi
Ferro, "Il caso
Notarbartolo" di Filippo
Arriva, "La fiaccola sotto
il moggio" di D'Annunzio -
di cui è anche regista.
Dal 1996 al 2001 è in
scena con "Lorenzaccio" di
De Musset, "Le Baccanti"
di Euripide (per
l'Istituto nazionale del
Dramma Antico), "Re Lear"
di Shakespeare, "Il diario
di un pazzo" di Nikolaj
Gogol.
Nell'estate del 2001 mette
in scena "Confessione di
un pentito" di S. Scalia,
con debutto a Taormina
Arte.
Dal 2004 è di nuovo a
Catania, al Teatro del
Canovaccio, dove apre una
scuola di recitazione -
attività che ha sempre
affiancato la sua
professione d'attore, con
corsi presso la stessa
Accademia "Silvio
D'Amico", la "Bottega" di
Gassman, l'Accademia dei
Filodrammatici di Milano e
stage al Festival
Internazionale dell'Attore
di Montalcino. Qui, al
Canovaccio, peraltro,
agisce come consulente
artistico e regista oltre
che come attore.
Tra le produzioni di cui è
protagonista e regista
figurano "L'ultima
stagione" da Pirandello,
"La favola è finita" di
cui è autore, "Salvo
ognuno" di Sammataro da
Cechov, "Il fantasma di
Canterville" di Wilde,
"Lettera al capo della
polizia" di Valerio
Cattano di cui è
protagonista e
registaParallelamente al
palcoscenico, svolge una
lunga ed importante
attività radiotelevisiva:
"Quo vadis" di Sinkiewicz,
"I demoni" di Dostoevskij,
"Luci di Bohème" di Henry
Murger, "Kaspar" di Peter
Handke, "Histoire du
soldat" di Stravinskij,
"Trappola per un uomo
solo" di R.Thomas, "La
luna e i falò" di Pavese e
film per la televisione
quali "Anatomia di una
rapina" di Giampiero
Galasso e "Una nuvola
d'ira" dal romanzo di
Giovanni Arpino. |
Racconti sui lupi …
“Una Favola nel Distretto
del Sud Est”,titolo
originale dello spettacolo
Racconti sui lupi, è un
progetto di Vincenza
Tomaselli, nato per
valorizzare il genere
letterario della fiaba e
promuovere iniziative
culturali legate
principalmente al mondo
dell’infanzia. Lo
spettacolo rappresenta il
tentativo di ricreare un
mondo di fantasia,
sorretto da
imprescindibili
insegnamenti etici, nel
quale giocano un ruolo
fondamentale l'originalità
dei costumi, delle scene e
della musica e la ricerca
per il lato tattile
dell'illustrazione. “Una
Favola nel Distretto del
Sud Est” infatti non si
limita ad essere una
semplice esposizione di
opere teatrali, ma vuole,
al contrario, mettere il
bambino a contatto con
l'arte attraverso metodi
interattivi. Una sorta di
reality fiabesco, nel
corso del quale vengono
effettuate letture di
racconti provenienti da
tutto il mondo,
interpretate da animatori
professionisti. Il tema
sviluppato è “Il ruolo del
lupo nella fiaba, da
Platone ai giorni nostri”.
Una sorta di
esperimento-gioco nel
quale i bambini
impareranno a dissertare e
riflettere sui concetti
etici del bene e del male,
attraverso la maestria di
quattro lupi-attori e di
una ninfa-guida.
Il percorso letterario
attraverso le favole che
hanno come protagonista il
lupo, mira a dimostrare
come i personaggi assumano
simbologie diverse nei
secoli, poiché diverse
sono le soluzioni che gli
uomini danno ai problemi
nelle varie culture e
periodi storici. Il lupo,
emblema dell’oppressione e
forza del male, col
cambiamento della
mentalità è divenuto
vittima, simbolo di
libertà, ma soprattutto di
solitudine. Gli animali
hanno sempre stimolato
l’immaginazione dell’uomo.
Il lupo (canis lupus-
canis rufus) può essere
considerato, sotto tale
aspetto, un animale di
primo piano in quasi tutte
le parti del mondo. Ne
sono prova le
numerosissime leggende
legate al lupo e i
racconti presenti nelle
tradizioni
magico-mitologiche di
molti popoli dalle quali
sono state tratte credenze
specifiche che hanno avuto
come oggetto questo
inquietante animale.
Spesso il lupo è stato
simbolo di forza e di
crudeltà in considerazione
della sua ostentata
aggressività verso l’uomo
e le sue cose. Tuttavia
questo animale, soltanto
se affamato o ferito pùò
aggredire e in casi
peraltro estremamente
sporadici. Ma il timore
riversato per secoli su
questa bestia dagli uomini
è reciproco e un brillante
esempio ci viene
presentato nel “Libro
della Giungla” di R.
Kipling. Qui infatti un
ragazzo adottato e
svezzato da un branco di
lupi, riusciva a dominare
gli animali con lo
sguardo, ma fuggiva alla
presenza degli uomini.
Nell’Antica Grecia,
esisteva una città,
Licopodi, nella quale
erano condotti i
licantropi e ivi
rinserrati, nella
convinzione che potessero
recare danno alla
comunità. La
leggenda degli uomini-lupo
si protrasse fino al Medio
Evo, quando nei paesi
germanici sorse una
vastissima letteratura sui
cosiddetti “lupi mannari”.
Per questa ragione, il
lupo è rimasto
nell’immaginario infantile
come figura che incute
timore e una traccia di
tale inquietudine
vaporizzata però da
travolgente goliardia e
umorismo viene dato dal
racconto “I lupi nei muri”
dello scrittore Neil
Gaiman. Ai bambini, ancor
oggi è paventata la figura
dell’animale come una
sorta di spauracchio,
figura presente nella
letteratura favolistica
che lo presenta come
elemento negativo da
evitare e possibilmente
uccidere, così per sfatare
anche questa filosofia,
ecco una versione inedita
di “Cappuccetto Rosso”,
ovvero “In bocca al lupo”
di Fabian Negrin. Ma il
lupo è anche quello di Jon
Scienszka in “La vera
storia dei tre porcellini”
.
Un animale sprovveduto
nella cui simbologia
elementare, come accade
nelle brevi storie di
Esopo, l'insegnamento
morale viene memorizzato
più facilmente da adulti e
bambini. I personaggi
fiabeschi di questo
percorso
letterario-teatrale sono a
tutti familiari, ma il
carattere delle storie, le
atmosfere emotive e
qualche volta anche gli
epiloghi, sono rivisitati.
Si tratta infatti di un
esperimento, che induce
grandi e piccini a non
dare credito ad una sola
campana, ma a ricercare le
ragioni di tutti i
soggetti messi in causa.
Un invito a riflettere e
far riflettere sui luoghi
comuni.
In occasione del Medfest,
la regista Enza Tomaselli
realizzerà alcuni nuovi
adattamenti scenici. |
Accampamento: La compagnia
“San Giorgio e il drago” è
in grado di allestire un
accampamento medioevale
con fino a sette tende ed
occupare quindi luoghi
molto ampi come parchi o
giardini. All’interno i
soldati, |
|
gli scudieri, i cavalieri
e il loro seguito
popoleranno il campo
addestrandosi all’uso
delle armi,
intrattenendosi in giochi
dell’epoca, mangiando,
bevendo e rievocando la
vita dell’ accampamento
immersi in una scenografia
che cura fino al minimo
dettaglio: dai copricapi
alle calzature, dalla più
grande delle botti alla
più piccola posata.Le
donne che preparano il
fuoco e arrostiscono la
cacciagione, i bambini che
giocano e osservano i
soldati brandire le lance
o discutere della
battaglia, i cavalieri
provare i propri elmi e le
proprie armature; tutti
disponibili in ogni
momento a mostrare e
spiegare nei particolari
il mondo che stanno
ricreando. |
|
Mercato: All’interno di
ogni bancarella verranno
esposti ed eseguiti
antichi mestieri come lo
speziale, il ceraio, la
cardatrice di lana, il
mercante di stoffe, lo
sprocano, il ciabattino e
molti altri.
In poco tempo vi perderete
in un turbinio di profumi,
colori, sapori; le erbe
|
aromatiche in vendita
nelle ciotole di legno, le
pelli. appese a seccare,
le penne e gli inchiostri
dello scrivano, un nobile
che passeggia tra le
bancarelle con al fianco
la propria spada, uomini e
donne del popolo intenti
nell’ esporre la propria
mercanzia o intessere
ricami su una veste per
una nobile dama |
|
La compagnia LICE de
LUXE nasce nella
primavera del 2003 e
tutt´ora lavora con
grande successo nei
festival di tutta
Europa.
Steffen Lundsgaard é
nato in Danimarca nel
1972. Fin dal 1990 ha
lavorato con numeri da
solista in defferenti
circhi e con la
compagnia "The
Jumpings" con la quale
ha girato tutto il
mondo. Steffen ha
studiato arti circensi
nella "Moscow State
Circus School" in
Russia e danza nell
‘Instituto Superior
del Arte dell’Avana, a
Cuba.
Karl Stets é nato in
Danimarca nel 1974.
Nel 1992 inzia a
studiare alla "Academy
for Untamed Kreativety"
di Copenhagen per poi
passare alla "Moscow
State Circus
School", Russia. Ha
lavorato inoltre con "Cirkus
Cirkor" in Svezia e
recentemente con i
"False Majeure" in
Danimarca
Katja Amtoft é nata in
Danimarca nel 1976 .
Ha iniziato la sua
carriera circense come
cuoca in un piccolo
circo danese
diventando poi
truccatrice a Kolding,
in Danimarca.
Dopo queste esperienze
si allena per un anno
a "Die Etage" di
Berlino, e poi per
quattro anni all’
"Ecole Supérieure des
Arts du Cirque" di
Bruxelles. Katia ha
lavoratoin diversi
festival in Francia,
Olanda e Danimarca. |
|
La straordinaria
atmosfera urbana di
Tangeri è la
fondamentale fonte
d’ispirazione di Jamal
Ouassini - violinista
e compositore, figlio
di questa città, per
questa nuova
formazione la “Tangeri
Cafè Orchestra”.La
Tangeri Cafè
Orchestra, che prende
il nome dall’omonimo
caffè della città, (
Kahwa Tanja, luogo di
ritrovo dei musicisti
negli anni 70) è un
nucleo di otto
musicisti, marocchini
, spagnoli e italiani
di diversa estrazione
musicale. |
Partendo dai ritmi e
dalle melodie arabe e
flamenche, l’ensemble
sviluppa uno stile
proprio di
composizioni
originalicon
l’utilizzo di una
strumentazione
rigorosamente
acustica.
La musica della
Tangeri Cafè Orchestra
è una musica di
fusione, che pur
rimanendo legata alle
tradizioni, quali
risultato di
sedimentazioni storico
– culturali, guarda
“al di là del mare”,
intessendo nuove
sonorità e ritmiche
arricchite dal dialogo
con altri linguaggi
musicali.
La Tangeri Café
Orchestra ha
partecipato a
prestigiosi festivals
in Spagna, Portogallo
e Italia, con grande
successo e riscontro
entusiastico di
pubblico e critica.
In Italia la Tangeri
Café Orchestra ha
partecipato tra
l’altro al Festival
della letteratura di
Mantova, con la
presentazione di Tahar
Ben Jelloun e Khaled
Fouad Allam,
sostenitori e
promotori di questa
nuova Orchestra
Mediterranea; Verona
Folk (Castel
Montorio); Festival
Rotte mediterranee
(Forte di Exilles,
Regione Piemonte); Suq
Rassegna Multietnica
di Bolzano con la
partecipazione del
poeta Juan Vicente
Piqueras; Festival
Mediterraneo "Incontro
Internazionale di
Musica e Letteratura"
presso il Teatro
Grande di Pompei con
la partecipazione di
Moni Ovadia e Khaled
Fouad Allam. |
nun pressa’o sole
Il groove è
naturalmente dentro di
lui e con estrema
semplicità lo riversa
fuori utilizzando la
pelle degli strumenti,
la voce, ed il suo
essere che è energia
pulsante.
Le percussioni da ogni
latitudine come un
linguaggio universale:
atmosfere indiane,
africane e arabe si
fondono in un sound
mediterraneo, dove
reminiscenze tribali
incontrano le
suggestioni della
cultura metropolitana
napoletana. |
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Francesco "Ciccio"
Merolla nel 1989
partecipa al progetto
discografico prodotto
da Pino Daniele "BLUES
METROPOLITANO" che di
lì a poco diventerà un
film cult dal titolo
omonimo. Nel 1990 la
prima collaborazione
internazionale, come
percussionista al tour
europeo "El Rumbero"
dei GIPSY KING. Da
questo punto in poi è
un susseguirsi di
tournèe e
collaborazioni, tra le
tante ricordiamo
Ornella Vanoni, Andrea
Bocelli, Dulce Pontes,Eugenio
Bennato, James Senese
ed Enzo Gragnaniello
con cui inizia
un'intensa e
importante
collaborazione
artistica realizzando
due album: "Neapolis
Mantra" ed "Alberi".
Partecipa a
numerosissimi
Festival, tra i quali
anche quello di San
Remo nel 1999 e suona
moltissimo con
progetti anche di
matrice diversa, ed
ecco la collaborazione
con Riccardo Veno per
un progetto ambient e
quella con la FAMIGLIA
prima e con Lucariello
e Beat Laden poi per
uno dei progetti più
interessanti dell’hip
hop campano i V7 ethno
funk bass. Nel 2005 fa
uscire il suo primo
album Nun pressa o
sole che racchiude in
11 tracce il suo
percorso di vita e
musicale edito da RAI
TRADE e Taranta Power
è una pietra “morbida”
e rappresenta un punto
di partenza per il
CICCIO MEROLLA di
adesso!! |
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L’artista interpreta in
anteprima ed in esclusiva
per il Medfest, il testo ,
collocabile fra il 1152 ed
il 1160, ispirato ad un
poemetto francese misogino
di anonimo, il
Chastiemusart”
L’ammaestramento dello
stolto”, che è la fonte
principale.
Il poemetto, scritto in
quartine monorime di
alessandrini, in
neo-latino infarcito di
gallicismi, attribuito ad
un anonimo veneto,
tradotto per l’occasione
da Loredana Rasura e
riadattato da Elena
Servito e Vladimir Luxuria,
ha lo scopo di screditare
le donne attraverso
numerosi esempi negativi
di antenate “ illustri”, a
partire dalla prima donna.
Le donne, vengono
accostate agli animali
viziosi dei bestiari con
intenti sia deterrenti che
intimidatori.
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Eugenio Bennato fonda nel
1969 la Nuova Compagnia di
Canto Popolare, all’epoca
il primo e più importante
gruppo di ricerca etnica e
revival della musica
popolare dell'Italia del
Sud. Negli anni 70, la
NCCP conquista i giovani e
influenza
considerevolmente gli
artisti italiani che
formano la famosa “Scuola
Napoletana. Con la NCCP
registra 6 LP e dopo
l'esordio al Festival dei
Due Mondi di Spoleto ('72)
realizza tournées di
grande successo in Italia
e all'estero (Francia,
Inghilterra, Germania,
Iugoslavia, URSS,
Argentina, ecc.)
Nel 1976 fonda MUSICANOVA
e inizia un'attività
autonoma di compositore
con costante riferimento
allo stile popolare.
Nel 1998 fonda il
movimento "Taranta Power"
che, sulla scia di uno
straordinario rinnovato
interesse del grosso
pubblico giovanile per il
ritmo della Taranta
rituale, propone nuove
strade per la promozione
della Taranta che
sfruttino diverse forme di
creatività artistica
(musica, cinema, teatro),
“Taranta Power”(1999)
diviene anche un lavoro
discografico: la sintesi
musicale di un movimento
che segna una frattura con
il passato modo
d’intendere la musica
popolare in Italia.
Parallelamente continua a
sviluppare la sua carriera
di compositore: dopo la
realizzazione delle
musiche dell’opera
teatrale “Pilato Sempre”
(testo di Albertazzi,
regia Armando Pugliese) e
del film “Rosafuria”
(regia di Gianfranco
Albano, produzione Rai),
ha realizzato la
composizione, in
collaborazione con il
fratello Edoardo Bennato,
della colonna sonora del
cartone animato “Totò
Sapore” (coproduzione
Medusa-Lanterna magica)
uscito nei cinema a Natale
2003. Queste composizioni
hanno dato luce ad un
musical “Pizza Story” dove
l’universo rock di Edoardo
si fonde alle sonorità
etniche di Eugenio. Il
musicista ha già
realizzato parte del nuovo
lavoro dal titolo
Sponda Sud che
contiene solo brani
inediti di prossima
pubblicazione.
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Dalla
lunga esperienza del suo fondatore, il musicista ed
attore Marco Muzzati, e di alcuni degli elementi del
suo organico, nasce nel 2006 il poliedrico ensemble
Sensus. Accogliendo al suo interno artisti
provenienti dai diversi ambienti della musica antica
ed etnica, del teatro e della danza, Sensus esprime
la volontà specifica di fondere vari linguaggi,
nella proposta di “spettacoli
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totali” in una sorta di ritrovata koiné.
Privilegiando una posizione di riguardo rispetto al
pubblico e alla fruizione dei suoi spettacoli,
Sensus offre delle rappresentazioni sempre fresche e
godibili, in cui il trascolorare delle atmosfere e
degli stati d’animo, costruito sui testi e lo
svolgersi dell’azione, viene sempre ben sottolineato
ed esplicitato dal continuum musicale e sonoro.
In ognuno dei suoi spettacoli, testo e musica ben si
alternano come veri protagonisti, su uno sfondo
drammaturgico ricco di elementi e suggestioni
storiche, spesso rivelatisi di pregnante attualità.
Anche la ricchezza dello strumentario utilizzato da
Sensus cattura l’orecchio e l’occhio dello
spettatore in funzione evocativa ed affabulatoria,
secondo una propria e franca dichiarazione di
intenti, …come da sempre sottendono, o almeno
dovrebbero, la musica e il teatro. |
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Si
diploma nel 1998 alla scuola di teatro classico
“Giusto Monaco” dell’Istituto Nazionale del Dramma
Antico.
Nello stesso anno fonda l’Associazione Culturale
Aspettando Godot, attiva nella promozione della
cultura e nella ricerca di nuove forme di
spettacolo.
Il suo curriculum personale l’ha vista impegnata con
i più grandi registi contemporanei. Ha lavorato con
Lorenzo Salveti, Piero Maccarinelli, Luca Ronconi,
Antonio Calenda, Peter Stein, Irene Papas,
Massimo
Castri, Luca De Fusco
Dal V Canto: I lussuriosi… un’interpretazione nasce
da un antico amore per il verso dantesco partorito
sulle tavole del palcoscenico della scuola di teatro
e da una pluriennale ricerca comparativa di fonti
interpretative. |
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Tale amore, coniugato all’esigenza di sperimentare
nuove forme di teatro miscelando la più classica
delle tradizioni letterarie con la tecnologia
informatica, ha dato vita a una sorta di viaggio
onirico multimediale, in cui personaggi reali e
virtuali si incontrano, si mescolano, interagiscono,
si confrontano.
E, come in un sogno, colui che sogna è l’unico
essere reale e, le immagini che gli si presentano,
puri ologrammi. Ma, così come accade nei sogni, chi
sogna si identifica e fa sue le emozioni dei
fantasmi che gli compaioni, fino a soffrire, fino a
morire con loro. |
Il gruppo musici e
sbandieratori „ Città di Floridia“ nasce nel 2000.
Composto da 30 elementi, si caratterizza per l’uso
di costumi tardo-medievali.
Il gruppo coinvolge il pubblico in un’atmosfera
d’altri tempi tramite le evoluzioni delle bandiere e
il ritmo incalzante dato dai tamburi e dalle musiche
medioevali delle chiarine.
Le sezioni musicali sono affidate al Prof. Paolo
Lenares.
Le coreografie messe in opera dagli sbandieratori
sono ideate dal Prof. Paolo Buccheri. |
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Cesare Politi, creativo per
eccellenza e personaggio
eclettico, appartiene a quel
gruppo di giovani attori -
registi, fautori, all’inizio degli
anni settanta, della neo
avanguardia teatrale italiana.
Catanese, ma siracusano
d’adozione, ha vissuto la sua vita
artistica tra Sr – Ct – Mi. Da
alcuni anni opera stabilmente
anche nella sua natia Catania,
dove ha dato
vita ad un laboratorio teatrale
della sua “ Scuola d’Attore Salvo
Randone “ fondata a Siracusa nel
1987 |
Il
primo approccio con il teatro
Politi lo ha all’età di 13 anni (
Edipo a Colono; Dio salvi la
Scozia; etc.) entrando a far parte
di “ Casa La Rizza” , fucina del
teatro classico dei primi anni
sessanta.
- Dal ’66 al ’69: collabora con i
Movimenti Culturali Studenteschi;
gira l’Italia con compagnie di
mestieranti; frequenta numerosi
stage nella scuola teatrale romana
di Fersen.
Nell’autunno del ’71, assecondato
da un gruppo di giovani attori
esordienti, fonda il “
Teatro Giovane “ ( oggi “ Teatro
G” ) e da vita al primo dei sette
teatri alternativi aperti nel
corso degli anni della sua
permanenza in Sicilia.
Con il “ Teatro Giovane “ degli
anni settanta, inizia il percorso
del “ teatro di base” non
istituzionalizzato , esordendo con
successo nella duplice veste di
attore- regista.
Nelle prime regie di Politi è
evidente un certo interesse sul
rapporto fra la natura e l’uomo e
proprio dalla posizione di
assoluta dipendenza di quest’ultimo
nei confronti della prima, egli
riesce ad approfondire la sua
indagine nella natura mediante il
suo modo di “ fare teatro “.
Dal 1971 al ’76, sono per lui anni
di ricerca e di sperimentazione.
Anni di interesse verso filosofie
ed espressioni teatrali di vari
paesi. Poi, nel ’76, come a
suo tempo aveva fatto il polacco
Leon Schiller con le ragioni del
” teatro puro” di Gordon Craic, la
ricerca di rinnovamento lo
spingono sino a Stanislavskij,
di cui ne elabora le teorie per
identificarsi , ancora oggi, in un
teatro “ interpretativo “ immune
da accademismo.
Lo stesso anno, dalla “ Accademia
Internazionale di S. Marco” e
dalla Camera di Commercio di
Siracusa, riceve il “ Premio
Internazionale Archimede” per
attività teatrali, ed è anche
premiato al Festival del Teatro (
Orfeo di J. Cocteau ), tenuto al
Teatro delle Muse dello Stabile
Catanese.
Il teatro di Politi, o il suo modo
di comunicare con il pubblico, è
essenzialmente ricerca del
rapporto uomo – società con quel
pizzico di polemica che consente
di non cadere nella retorica e
nello scontato. |
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Diplomata alla Scuola di Danza
AC DANZA&DANZA.
Perfezionamento tecnica Vaganova
con Alexander Stepkine (Teatro
Kirov San Pietroburgo), Anton
Magirskij, Stefan Kristof e Neva
Dimitrova Wrubel (Teatro Nazionale
dell’Opera di Sofia). Ha danzato i
ruoli chiave del balletto classico
tra cui Esmeralda, Paquita,
Raymonda, Kitry (Don Quixote),
Gamzatti (La Bayadere), La fata
die Lillà (La bella addormentata)
e la Morte del Cigno (Il Carnevale
degli Animali).
In occasione del XII Medfest
realizzerà una coreografia
dedicata alla lussuria: una donna
sensuale , bella e amabile, ma
attraente come la lussuria. |
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